Articolo su CLASS “Negli abissi del Dark Web” (Novembre 2020)

La rivista CLASS nel numero 411 di Novembre 2020 ha pubblicato un mio articolo dal titolo “Negli abissi del Dark Web”

Continua la mia collaborazione con CLASS, iniziata con l’articolo nel numero di  Gennaio-Febbraio 2020 ed intitolato I segreti delle Password, proseguita con l’articolo nel numero di Marzo intitolato SPYWARE attento, il tuo telefono ti ascolta, nel numero 404-405 di Maggio 2020 con l’articolo dal titolo Non aprite quella M@IL! e poi nel numero 406 di Giugno 2020 con l’articolo WhatsApp & Co. Ci possiamo fidare? e nel numero 410 di Ottobre con Criptofonini a prova di Hacker.

In questo articolo pubblicato nel numero di novembre 2020 spiego cosa è il Dark Web e perché non va confuso con il Deep Web. Si tratta di due “mondi” diversi, uno (il Deep Web) che usiamo tutti i giorni con i normali browser quali Chrome e Firefox, l’altro (il Dark Web) più oscuro e meno accessibile.
Tutti noi – ogni giorno – entriamo nel Deep Web anche senza rendercene conto. 
È Deep Web la pagina del nostro profilo Facebook, o quella dell’Home Banking dove sono riportati i dati del nostro conto, così come la pagina web della nostra casella Gmail e i siti dei Cloud service provider dove sono archiviati i nostri file. 
Oppure le tante pagine aziendali, governative, finanziarie ad uso interno, presenti sul web, ma non indicizzate. 

Solo una minima frazione del Deep Web è costituita dal Dark Web, che rappresenta l’insieme dei siti web ospitati nelle Darknet e che sono raggiungibili solo attraverso specifici software., quale per esempio il browser Tor.

Nell’articolo illustro queste differenze tra i due mondi e spiego come si può accedere al Dark Web, che non è accessibile con i classici browser quali Chrome, Safari e Firefox, ma richiede l’utilizzo di uno strumento apposito, come il browser Tor. Si tratta di un browser derivato da Firefox, ma che permette di accedere ai siti .onion (quelli che costituiscono appunto la rete Tor).
Navigare nel Dark Web non è illegale: esso è utilizzato anche da giornalisti, dissidenti politici e da tutti coloro che devono essere attenti alla loro privacy e sicurezza: la garanzia dell’anonimato lo rende molto utile, in paesi con regimi autoritari, per permettere a gruppi di opinione, dissidenti, attivisti politici, ecc. di comunicare tra loro, senza rischiare di essere controllati ed intercettati dai governi e dalle polizie.
Lo prova il fatto che nella rete Tor non si trovano solo siti clandestini o illegali: abbiamo anche le versioni .onion di siti famosi, quali sito Tor di The New York Timeshttps://www.nytimes3xbfgragh.onion (esiste dal 2017, ma non funziona con il vostro abituale browser, solo con Tor browser!) . Se ci entriamo troveremo esattamente il sito ufficiale del New York Times, semplicemente ospitato nel darkweb.
Lo stesso per BBC Newshttps://www.bbcnewsv2vjtpsuy.onion/.
E questo è il sito di Facebook (versione mobile): https://m.facebookcorewwwi.onion/ che ci presenta la pagina di login di Facebook. Esiste dal 2014 e sembra che sia il sito web più visitato dagli utenti di Tor. 

Tuttavia esplorare il Dark Web potrebbe risultare piuttosto deludente per un utente che non lo faccia per scopi particolari: la navigazione è estremamente lenta (questo dipende dall’architettura della rete Tor stessa), i siti non sono molti e spesso non sono neppure liberamente accessibili (si può entrare solo su invito). 

Il testo completo dell’articolo si può leggere da pagina 44 a pagina 48 del numero di novembre 2020 di CLASS.


© Copyright 2020 Giorgio Sbaraglia
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